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Magistratura Indipendente: Decreto legge di proroga del pensionamento solo per alcuni magistrati

 mercoledì, 31 agosto 2016

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Ancora una volta si interviene con provvedimenti “speciali”  che non risolvono i problemi della giustizia.

E’ stato varato un decreto-legge che non tiene in alcuna considerazione le richieste e le perplessità espresse dall’Associazione Nazionale Magistrati e dalle sue componenti in relazione alle voci circolate sulla stampa dei possibili contenuti del provvedimento in cantiere.

Il provvedimento adottato dal Governo di proroga del pensionamento solo di alcuni magistrati della Corte di Cassazione e di altre giurisdizioni superiori non appare in alcun modo giustificato: la Corte di Cassazione non è l’unico ufficio giudiziario gravato da arretrato e non è certo “salvando” dal pensionamento qualche decina di magistrati che l’arretrato sarà eliminato, specie in relazione alla circostanza che i magistrati “prorogati” sono solo quelli con funzioni direttive.


In un precedente comunicato si era già indicata quale fosse, a nostro parere, la via da seguire: riportare l’età del pensionamento a 72 anni per tutti (70 anni più due a richiesta, previa verifica al settantesimo anno del permanere delle condizioni di idoneità).

Il provvedimento in questione corre il rischio di essere percepito come provvedimento ad personas, con conseguente appannamento dell’immagine  e dell’indipendenza dei magistrati che ne saranno beneficiari.

L’attuale scopertura di magistrati supera il numero di mille unità: appare evidente che l’intervento in oggetto non è risolutivo.

Peraltro, il decreto-legge interviene anche su altri aspetti dell’ordinamento giudiziario meritevoli di approfondimento e di riflessione  senza alcuna interlocuzione con il Consiglio Superiore della Magistratura: è sufficiente pensare alla drastica riduzione del periodo di tirocinio per i nuovi magistrati e all'aumento del periodo di legittimazione per i trasferimenti che passa da tre a quattro anni.

Trattasi di interventi che avrebbero meritato una necessaria interlocuzione.

Spiace rilevare che ancora una volta le singole componenti dell’ANM facciano sentire singolarmente la loro voce: avremmo auspicato un immediato intervento della GEC unitaria ed a tal fine nella giornata di ieri ci eravamo astenuti da qualsiasi intervento anche sulla base di rassicurazioni forniteci da esponenti di altro gruppo associativo che, invece, ha ritenuto di intervenire isolatamente.

A questo punto, esprimiamo l’auspicio che in sede di conversione del decreto-legge siano eliminati gli aspetti che appaiono prima facie incostituzionali e che si provveda ad estendere a tutti i magistrati il provvedimento di proroga senza distinzione di funzioni svolte.

Chiediamo ai rappresentanti dei magistrati eletti al Consiglio Superiore della Magistratura di sollecitare la convocazione di un plenum straordinario per esprimere un parere sul decreto-legge in oggetto e   chiediamo che la GEC unitaria dell’ANM solleciti un incontro immediato con  il Presidente della Repubblica per manifestare le perplessità comuni all’intera magistratura associata.

                                                                                         Magistratura Indipendente

 
 
 
 
 
 

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