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SALERNO. GIUDICE PRESO A BORSATE IN TRIBUNALE?

 venerdì, 4 febbraio 2011

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SALERNO. GIUDICE PRESO A BORSATE IN TRIBUNALE‏
http://www.positanonews.it/articoli/51188/salerno_giudice_preso_a_borsate_in_tribunale8207.html
 
 
 Il giudice Di Stasi della sezione civile del tribunale di Salerno è stata aggredita ieri mattina da due donne che hanno fatto irruzione all’interno dell’aula dove stava presiedendo un’udienza. Un gravissimo episodio di violenza che riporta in primo piano la questione sicurezza.
L’episodio si è verificato nella mattinata di ieri all’interno della sezione civile del tribunale, nei locali della scuola Vicinanza, stabile adiacente alla sede principale del Palazzo di Giustizia di Salerno. La dottoressa Di Stasi era impegnata in una udienza quando all’improvviso due donne hanno fatto irruzione nell’aula. Una di queste ha iniziato a inveire contro di lei, chiedendo spiegazioni in merito a un recente provvedimento di revoca di una custodia cautelare. Il giudice ha fatto presente di non essere impegnata in questioni penali e che, quindi, molto probabilmente si trattava di uno sbaglio.
La donna, però, non ha voluto sentire ragioni: è andata su tutte le furie e si è scagliata contro il giudice. Solo l’intervento delle altre persone presenti in udienza ha impedito che il giudice venisse aggredito fisicamente. Non paga, però, la donna ha preso la sua borsa e l’ha scagliata contro il magistrato, colpendola al volto. In aula sono poi arrivati dei vigili urbani in servizio all’esterno del tribunale e hanno bloccato le due esagitate. Al giudice vittima dell’aggressione sono state prestate le cure del caso dagli stessi presenti. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che hanno proceduto all’identificazione delle due donne. L’aggressione, ovviamente, ha destato immediatamente clamore all’interno del Palazzo di Giustizia.
Un episodio gravissimo che mette nuovamente in luce la carenza di misure di sicurezza all’interno delle strutture giudiziarie del distretto di Salerno. Una situazione che i magistrati hanno definito «intollerabile». A rischio, infatti, in un clima generale giá non certo facile per le toghe, si trovano anche tutti gli operatori del sistema giustizia:dagli avvocati, ai cancellieri e al personale amministrativo. «Non possiamo continuare a lavorare in questo modo - racconta un giudice. Così rischiamo che chiunque, non riconoscendo il valore di un giudizio espresso possa pensare di farsi giustizia da solo e, cosa più grave, entrare indisturbato in un’aula di tribunale e lanciare minacce o, così come è avvenuto, aggredire fisicamente un magistrato».
Pare che le donne avessero intenzione di lamentarsi con il giudice di un provvedimento emesso nei giorni scorsi, sbagliando però sia sede che persona.
Michele Pappacoda

 
 
 
 
 
 

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