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mercoledì, 10 aprile 2024 10:27

La nuova legge sulle intercettazioni: un danno gravissimo per la giustizia Italiana.

Magistratura Indipendente giudica estremamente grave il ricorso al voto di fiducia sul disegno di legge approvato ieri dalla Camera. In tal modo si è impedito alla sede legislativa naturale un approfondimento di moltissimi aspetti critici della legge.

 
 

 Magistratura Indipendente giudica estremamente grave il ricorso al voto di fiducia sul disegno di legge approvato ieri dalla Camera. In tal modo si è impedito alla sede legislativa naturale un approfondimento di moltissimi aspetti critici della legge.

Il testo contiene norme che, ad essere generosi, devono definirsi insensate.
Ad esempio d’ora in poi non si potranno più di fatto disporre intercettazioni ambientali per reati come peculato o corruzione, essendo del tutto inverosimile immaginare che le conversazioni interessanti avvengano nei luoghi ove si svolge l’attività corruttiva o predatoria.
Le indagini sui sequestri di persona a scopo di estorsione saranno private dell’essenziale strumento delle intercettazioni sui telefoni dei famigliari delle vittime che, per esperienza consolidata – non sono favorevoli a questo controllo perché vogliono mantenere aperto un canale diretto e privato con i sequestratori.
E’ risibile la disposizione sulla necessità, per intercettare, degli “evidenti indizi di colpevolezza”. Se gli indizi sono già evidenti, che bisogno ha il Pubblico Ministero di effettuare ulteriori ricerche di prove ? E come si fa a disporre intercettazioni per un reato commesso da autore ancora ignoto, per il quale quindi non si può certo parlare di indizi di colpevolezza ? Se – tanto per fare un esempio – una persona ancora ignota ricatta un uomo pubblico chiedendo soldi per evitare la pubblicazione di fotografie imbarazzanti, come potrà il Pubblico Ministero fare intercettazioni  e su questa base ulteriori accertamenti per identificare l’autore del delitto ?
E ancora, la legge testè approvata dalla Camera consentirà al P.M. di fare intercettazioni per un tempo più prolungato del normale e in presenza semplicemente  di sufficienti indizi di reato per sgominare una pericolosa banda di contrabbandieri di sigarette, mentre invece dovrà avere già in mano evidenti indizi di colpevolezza per intercettare, per un tempo comunque non superiore ai 60 giorni, le persone sospettate, di un omicidio volontario premeditato.
Il P.M. dovrà chiedere l’autorizzazione ad intercettare al Tribunale del capoluogo del distretto, trasmette dogli tutti gli atti del fascicolo. Non ci vuole molta fantasia per prevedere allungamento di tempi, sovraccarico di lavoro per le segreterie, rischi di violazione del segreto. In un parola, un meccanismo che disincentiverà in modo radicale l’uso delle intercettazioni.
L’elenco potrebbe continuare ma basta quanto detto per dimostrare che, mai come in questo caso, sarebbe stato indispensabile un approfondito dibattito parlamentare.
Magistratura Indipendente ha più volte segnalato la necessità di una riforma delle intercettazioni, e conferma anche oggi questa sua posizione.
Magistratura Indipendente è favorevole ad una legge che salvaguardi, nello stesso tempo, le garanzie delle persone sottoposte a procedimento, delle persone offese dal reato, dei terzi che possono essere soggetti a intercettazione pur senza essere direttamente coinvolti nella vicenda criminosa. E in questa direzione Magistratura Indipendente condivide un maggior rigore per evitare un ricorso non misurato alle intercettazioni telefoniche, e per sanzionare l’incivile costume della violazione del segreto investigativo sui contenuti delle conversazioni intercettate. In tal senso sono anche condivisibili le norme che inaspriscono le sanzioni penali e disciplinari per il pubblico ufficiale che violi il segreto.
Ma tali indispensabili modifiche non possono essere accompagnate da una disciplina, come quella approvata ieri dalla Camera, che di fatto rende impraticabile il ricorso ad uno strumento così importante di investigazione, con il risultato oggettivo di favorire l’impunità per gli autori di gravissimi delitti.
 
Roma  11 giugno 2009
 
                 
La Segreteria Nazionale di M.I.
 
 
 
 
 
 

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