Siamo attoniti e sdegnati dai toni del comunicato di AreaDG, tanto rapido quanto sguaiato, sull'esito del CDC di sabato 21/10.
I nostri componenti del CDC hanno elaborato una proposta di comunicato contenente una lucida, completa e onesta analisi delle cause che ci hanno portato a questo momento di tensione con la politica.
Il documento conteneva una ferma condanna alla delegittimazione personale mediatica dei magistrati alle critiche dei provvedimenti a prescindere dalla motivazione e ai toni scomposti delle affermazioni di alcuni esponenti politici. Ma conteneva altresì un invito a riflettere su come questa situazione sia stata anche determinata da condotte inopportune di singoli e su come, in un momento così delicato della vita del paese, sia fondamentale che ciascun magistrato preservi il patrimonio di credibilità della m agistratura italiana.
Lo abbiamo fatto per invitare tutti, politici e magistrati, a riflettere sui propri rispettivi errori, e chiedere un abbassamento dei toni ma soprattutto per un dovere di correttezza nei confronti dei cittadini, nel nome dei quali amministriamo la giustizia.
Questo, secondo AreaDG, significa collateralismo al governo?
Cercare con onestà, agendo da di vedere tutte le disfunzioni del sistema?
La nostra idea di comunicato è stata bocciata perché, ci è stato detto, questa riflessione sarebbe inopportuna in questo momento e andrebbe rinviata a tempi migliori perché avrebbe indebolito l'azione dell'ANM, e ci è stato proposto di sostituire questa ri flessione con un mero accenno sfumato alla sussistenza di "diverse sensibilità" sul tema all'interno della magistratura.
Esaminare i fatti con onestà e crudezza richiede molto più coraggio, mentre esporre solo le verità che fanno più comodo, come hanno deciso di fare gli altri gruppi al è un atteggiamento che ci connota politicamente.
Tutto ciò ha condotto all'approvazione di un documento nel quale non potevamo riconoscerci, che contiene una vera e propria dichiarazione di guerra. Chi lo ha approvato dovrà assumersi la responsabilità di condurre la magistratura italiana tutta in una spirale di contrapposizione con la politica che ci farà apparire parte di uno scontro tra poteri dello Stato, e dunque politicamente schierati.
Questo, secondo noi, è il vero agire politico, questo è il vero collateralismo dal quale prendiamo le distanze. Preferiamo continuare a cercare di valutare i fatti con animo giusto e sereno, da magistrati.
Restiamo sconcertati, poi, per l'infima accusa che ci è stata rivolta di voler contrabbandare la rinuncia alla tutela dell'indipendenza della magistratura con la "monopolizzazione delle nomine", tanto volgare quanto falsa e diffamatoria, perché smentita dalle cronache consiliari, che testimoniano come la stragrande maggioranza di nomine avvenga all' unanimità.
Un’accusa che costituisce uno dei punti più bassi della nostra vita associativa, e che nasce proprio da un congresso che ha visto la partecipazione acclamata di tutti i vertici dei partiti politici dell’opposizione, accolti come interlocutori privilegiati. Ma questo non è collateralismo, per AreaDG.
Tutto ciò ci autorizza a dubitare del fatto che per AreaDG il vero problema sia la difesa dei colleghi e della imparzialità.
Non possiamo non vedere in queste volgari accuse la conferma dell'acuta osservazione di Seneca:
"delle cose grandi si deve giudicare con animo grande; altrimenti si vedrebbero in esse i difetti che troviamo in noi."
Il Presidente, Stefano Buccini
Il Segretario Generale, Angelo Piraino