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Principi e valori di Magistratura indipendente

 lunedì, 27 marzo 2017

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1. Indipendenza e autonomia
Magistratura Indipendente promuove e tutela l’autonomia e l’indipendenza della magistratura in armonia con i principi costituzionali, nonché l’autonomia e l’indipendenza di ogni singolo magistrato, giudice o pubblico ministero.
Ferma la legittimità della critica nei confronti dell’operato dei magistrati, purché nel rispetto della dignità della persona e della funzione, Magistratura Indipendente si impegna a difendere ogni singolo Collega da attacchi ingiusti provenienti da qualsiasi fonte, a prescindere dalla sua adesione all’ANM o ad altri gruppi.

2. Magistrati europei
Magistratura indipendente promuove i valori della Costituzione, della Carta europea dei diritti fondamentali e della Carta europea dei diritti dell’uomo, nell’ottica esclusiva dell’integrazione delle tutele.

3. Interpretazione della legge
I giudici sono soggetti soltanto alla legge che deve essere interpretata in sintonia con i principi costituzionali e del diritto sovranazionale, nel rispetto delle scelte del legislatore, ove costituzionalmente legittime.

4. Governo autonomo della magistratura
Il Consiglio superiore della magistratura è un organo di rilevanza costituzionale che svolge funzioni di alta amministrazione, esercitando la discrezionalità tecnica che gli compete, nel rispetto della legge e nell’interesse del buon funzionamento della Giustizia.
Magistratura Indipendente promuove i valori dell’autogoverno responsabile anche a livello decentrato.

5. Tutela del magistrato e della sua dignità
Magistratura indipendente tutela la dignità morale e materiale della professione del magistrato e dei singoli magistrati, anche a riposo; promuove forme di organizzazione dell'ufficio che, oltre a perseguire obiettivi di efficacia e di produttività, siano volte a garantire il benessere psicofisico dei magistrati. Garantisce le effettive pari opportunità tra l’uomo e la donna magistrati.
La maternità, la paternità o la disabilità non devono costituire motivo di pregiudizio al magistrato, in ossequio al principio di uguaglianza in senso sostanziale.
Magistratura indipendente promuove la crescita professionale dei giovani magistrati e la valorizzazione delle loro competenze.

6. Etica e deontologia
L’esercizio delle funzioni giudiziarie costituisce un alto e nobile servizio reso alla collettività; il magistrato si impegna a rispettare e a far rispettare la dignità di tutte le parti del processo; contrasta e reprime ogni abuso degli strumenti processuali e l’eventuale scorrettezza delle parti.
Fermi i principi del giusto processo e dell’efficiente organizzazione dei servizi della giustizia, tutti i processi hanno pari rilievo indipendentemente dalle qualità personali delle parti.
Il magistrato si ispira a prudenza, riservatezza, e sobrietà.


7. Formazione e professionalità
La formazione permanente del magistrato è centrale ai fini della sua autonomia e indipendenza; deve essere quanto più possibile plurale, interdisciplinare e aperta al contesto sovranazionale, sociale, economico e al progresso scientifico e tecnico.
Sono incoraggiati gli scambi culturali con magistrati di altri Paesi.
Il magistrato si conforma nello svolgimento e nell’organizzazione del proprio operato al principio di autoresponsabilità, che lo guida anche nella accettazione di eventuali incarichi extragiudiziari.

8. Responsabilità disciplinare
La valutazione circa la responsabilità disciplinare del magistrato deve ispirarsi a un pieno ed equilibrato rispetto dei principi di tipicità e offensività dell'illecito.

9. Leale collaborazione tra i poteri dello Stato
Magistratura indipendente si impegna perché il pieno organico della magistratura sia sempre garantito, adoperandosi a tal fine presso gli organi competenti.
L’alta professionalità del magistrato deve contribuire alla crescita del Paese anche nello svolgimento di funzioni non giudiziarie, purché attinenti al servizio giustizia, nel rispetto del principio della leale collaborazione.
Magistratura indipendente promuove l’unità della giurisdizione nel rispetto della specificità delle altre giurisdizioni per la migliore realizzazione del servizio giustizia.

10. Incarichi di responsabilità organizzativa
Gli incarichi di responsabilità organizzativa – direttivi, semidirettivi o di collaborazione qualificata – costituiscono un servizio alle collettività territoriali e ai colleghi, per migliorare la qualità complessiva del servizio giustizia e le condizioni di lavoro dei magistrati e degli operatori della giustizia.
Devono essere conferiti secondo attitudini e merito, favorendo la circolarità e la diffusione delle esperienze per la più ampia partecipazione dei magistrati agli incarichi di responsabilità.

 
 
 
 
 
 

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