Magistratura indipendente
Programma elettorale per la giunta distrettuale 2009 -2013
Va respinta con fermezza la pur legittima posizione di quei gruppi che, oramai apertamente, dichiarano di avere quale obiettivo quello di dare vita ad una rappresentanza della “magistratura progressista”.
In un momento in cui la magistratura è sistematicamente al centro degli attacchi da parte del mondo politico, l’idea che le componenti associative possano assumere una loro collocazione politica non solo delegittima il ruolo dell’associazione nazionale magistrati, ma depotenzia irreparabilmente la credibilità della sua azione, rendendola sospetta ora di collateralismo ora di contrapposizione alla maggioranza politica del momento.
In quest’ottica il gruppo napoletano di Magistratura Indipendente, in linea con la politica associativa nazionale, intende continuare a preservare al suo interno il pluralismo culturale ed il metodo del confronto, avendo quale suo principale obiettivo quello della tutela dello status professionale ed economico dei magistrati, così proseguendo lungo il cammino intrapreso per il radicale rinnovamento dell’associazione.
E’ con questo spirito che il gruppo napoletano di Magistratura Indipendente individua quali punti programmatici della sua azione associativa:
1. la tutela incondizionata del principio costituzionale di indipendenza della magistratura dal potere politico.
2. la tutela dell’indipendenza dei magistrati all’interno degli uffici di appartenenza nei rapporti con i capi degli uffici.
In tale ottica appare indispensabile promuovere il rafforzamento dell'autonomia del pubblico ministero. Va salvaguardata l'autonomia della magistratura come potere diffuso e va assicurato il rispetto effettivo della sfera di autonomia dei pubblici ministeri rispetto ai capi degli uffici. In tal senso deve essere assicurata un'applicazione strettamente testuale del d. lgs. n. 106/2006 in materia di poteri del Procuratore della Repubblica rispetto ad eventuali dissensi con i Sostituti Procuratori della Repubblica nelle attività di indagine e nell'esercizio dell'azione penale. M.I. si adopererà affinché la Giunta A.N.M. sensibilizzi sul punto i capi degli uffici requirenti ed il Consiglio giudiziario, affinché le decisioni adottate dal Giudice sul merito delle richieste formulate dall'ufficio del P.M. costituiscano un sicuro elemento di valutazione della correttezza delle scelte dei capi degli uffici nei casi di dissenso tra Procuratore e Sostituti.
3. la tutela dei magistrati dai poteri di condizionamento delle correnti. In tal senso Magistratura Indipendente si impegna a dare voce a tutti quei colleghi che intendano segnalare decisioni e valutazioni da parte dei capi degli uffici e degli organi di autogoverno del consiglio giudiziario e del consiglio superiore della magistratura pregiudizievoli del loro status professionale in ragione di logiche che, in quanto non rispettose dei principi di uguaglianza e di buon andamento, sono sospette di essere frutto di inaccettabili logiche di appartenenza
4. il proseguimento delle iniziative sindacali già da tempo intraprese da M.I. in materia di rivendicazioni economiche
5. il proseguimento delle iniziative sindacali già da tempo intraprese in materia di carichi esigibili
In tal senso si intende attivare in sede di giunta iniziative volte a promuovere presso i Capi degli uffici del distretto ed il Consiglio giudiziario l’elaborazione e l’inserimento nelle tabelle e nei piani organizzativi degli uffici giudiziari di parametri utili all’individuazione di standards quantitativi. In questo modo si garantiranno elevati livelli di resa anche in termini di qualità della decisione, con riferimento alla pluralità delle specifiche funzioni svolte dai magistrati nei diversi settori. È indifferibile la fissazione di carichi uniformi di lavoro massimo esigibile che riaffermino i principi deontologici in tema di laboriosità e salvaguardino la qualità e la giustizia dei provvedimenti emessi. Tutti i magistrati hanno il diritto di lavorare serenamente nella consapevolezza che – tendenzialmente – non dovrebbero essere mossi rilievi alla loro laboriosità, una volta raggiunto il livello massimo esigibile di lavoro giudiziario. In questo medesimo senso, è necessario altresì individuare il c.d. minimo esigibile, al fine di fissare per i magistrati la soglia minima di garanzia dall’esercizio del potere disciplinare.
6. rafforzamento delle strutture e delle iniziative del già istituito “ufficio sindacale” di consulenza ed assistenza.
M.I. ha di recente realizzato un proprio Ufficio sindacale che si occupa di fornire consulenza ai colleghi in materia tabellare, amministrativa, economica e previdenziale e di assisterli nell'instaurazione dell'eventuale contenzioso attraverso la stipula di convenzioni con legali esperti nella materia dello status giuridico ed economico del magistrato. M.I. intende mettere a disposizione dell'A.N.M. le proprie esperienze giuridiche nella materia attraverso la realizzazione di un ufficio locale interno alla Giunta dell'A.N.M., con la partecipazione di colleghi esperti e disponibili a fare da “interfaccia” - in modo trasparente ed efficace – tra le istanze dei singoli magistrati e i vertici degli uffici giudiziari e dell'amministrazione giudiziaria. M.I. intende anche promuovere il contenzioso collettivo in sede distrettuale attraverso iniziative coordinate dalla Giunta A.N.M., con la presentazione di vari ricorsi giurisdizionali, in particolare per la completa applicazione dei criteri di determinazione degli stipendi dei magistrati previsti dalla legge-base 425/84, nonché per l'immediata applicazione della riforma dell'ordinamento giudiziario, che ha reso più rapidi i passaggi di qualifica, innalzando le basi di calcolo degli stipendi, senza che l'amministrazione abbia ancora provveduto a rideterminare le tabelle stipendiali, pagando i maggiori importi sicuramente dovuti ai magistrati.
7) la tutela della dignità del magistrato e della funzione giudiziaria attraverso, in particolare, iniziative volte a garantire la sistematicità del raccordo tra giunta distrettuale ed uffici periferici, con particolare attenzione alle sedi distaccate anche al fine di valutarne l’effettiva utilità in vista di possibili iniziative volte a favorire il loro accorpamento alle sedi principali; e, comunque, al fine di garantirne l’efficienza, obiettivo questo da raggiungere anche spingendo per una equiparazione dei carichi di lavoro e del numero d’udienza tra sedi centrali e sezioni distaccate e favorendo il più possibile lo spostamento di categorie di controversie in sede centrale, in linea con le vigenti disposizioni consiliari
8) nel ribadire la assoluta necessità che sia data immediata esecuzione alla legge istitutiva del Tribunale di Giugliano in Campania, atteso anche l’enorme valore simbolico per un territorio ai margini (anche geografici) dei Tribunali di Napoli e Santa Maria Capua Vetere, M.I. non si nasconde che il principale ostacolo a che ciò accada è rappresentato dalla generale carenza di risorse economiche. In considerazione di ciò, e del fatto che in assenza di ogni progetto di assunzione di nuovo personale amministrativo (che sarebbe evidentemente sottratto a quello degli Uffici Giudiziari già esistenti, cosa che determinerebbe un evidente indebolimento della azione dei Tribunali di Napoli e Santa Maria Capua Vetere e un peggioramento delle condizioni lavorative di ogni componente di detti uffici), M.I. chiede che immediatamente e sino alla effettiva apertura del Tribunale di Giugliano in Campania, gli organici degli Uffici Giudiziari di Napoli e Santa Maria Capua Vetere siano proporzionalmente ampliati, nella componente dei magistrati, e integralmente coperti in quella amministrativa, il tutto con un’attenzione particolare alle sezioni distaccate attualmente coincidenti col circondario del Tribunale “fantasma” di Giugliano