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Elezioni CSM 8 e 9 luglio 2018 - il Programma elettorale di Magistratura Indipendente

 mercoledì, 4 luglio 2018

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Per un CSM al servizio della giurisdizione

15 punti a tutela della professionalità, autonomia e qualità intellettuale del lavoro del magistrato

I nostri candidati:

Loredana MICCICHE’ - Candidata Collegio di Legittimità

Antonio LEPRE -  Candidato Collegio P.M.

Paola Maria BRAGGION - Candidata Collegio Giudici

Corrado CARTONI - Candidato Collegio Giudici

Paolo CRISCUOLI - Candidato Collegio Giudici

 

 
 

1. Semplificazione, trasparenza e limiti alla discrezionalità del CSM.

              Ufficio Informazioni e regole certe

Magistratura Indipendente ritiene indispensabile la costituzione di un ufficio informazioni presso il CSM: i magistrati devono poter accedere in modo diretto, senza intermediazioni di sorta, alle informazioni che specificamente li riguardano o che investono, in generale, questioni ordinamentali.
Le decisioni del CSM devono essere prevedibili e fondate su parametri oggettivi e trasparenti.

2. Valutazioni di professionalità semplificate e oggettive

La deriva burocratica/gerarchizzata della funzione del magistrato si combatte a partire da una modifica dell'attuale sistema di redazione della valutazione di professionalità.
Dunque, massima semplificazione delle valutazioni di professionalità positive con richiamo alle precedenti.
In altri termini, la valutazione deve presumersi positiva, salvo che il dirigente ravvisi le condizioni per un parere non positivo o negativo o per evidenziare un'eccellenza, sulla base di precisi e circostanziati elementi, con riferimento a parametri oggettivi come previsto dall'art. 11, comma l, d.lgs. n. 160/2006. Non è il magistrato a dover dimostrare di essere un professionista serio, ma il dirigente a segnalare che non lo sia sulla base di fatti concreti: meno burocrazia, meno gerarchia, più responsabilità per il dirigente. Va, poi, valorizzata la positiva gestione del ruolo, in termini di definizione dei procedimenti di meno recente iscrizione e comunque dei procedimenti ai quali sia data priorità per legge o nei progetti organizzativi secondo quanto stabilito dal CSM.
Magistratura Indipendente, infine, è fermamente contraria alla partecipazione dell'avvocatura alle valutazioni di professionalità nei Consigli giudiziari e alla previsione della formulazione dei cd "pareri incrociati" (PM/giudici e viceversa).

3. Valutazioni di professionalità, esposti dei terzi e profili disciplinari

Bisogna senza indugio abrogare la circolare sulle valutazioni di professionalità nella parte in cui prevede che gli esposti dei terzi possano essere inseriti tra le fonti di conoscenza, ove il capo dell'ufficio li consideri rilevanti a tali fini.
Sotto altro profilo, poi, valutazione di professionalità e profili disciplinari, ad oggi, afferiscono ad aspetti formalmente autonomi, ma di fatto troppo spesso sovrapposti in una confusionaria commistione di apprezzamenti che penalizzano in modo ultroneo il magistrato.
È opportuna, pertanto, una disciplina che ne regoli in modo chiaro il reciproco rapporto, al fine di evitare che l'illecito disciplinare sia, di fatto, sanzionato due volte, e surrettiziamente, cumulando alla sanzione prevista l'automatica ricaduta negativa in termini di valutazione di professionalità.

4. Standard di produttività e carichi esigibili

È necessario attuare l'art. 11, comma 2, lett. b) e comma 3, lett. e) del d.lgs. n. 160 del 2006, con la determinazione ragionevole degli standard medi di definizione dei procedimenti, con un tetto minimo, medio e massimo: la soglia minima deve rappresentare la soglia di "SICUREZZA" per il singolo magistrato.
Queste fasce dovranno poi costituire un dato inderogabile per il dirigente nella redazione dei carichi di lavoro del tribunale all'interno dei programmi di gestione ex art. 37 d.1. n. 98/2011.
Così solo si potranno coniugare qualità e quantità della risposta giudiziaria e lo standard rappresenterà il confine tra la responsabilità del singolo, del direttivo e della politica: tutti devono fare la loro parte e non è più tollerabile che tutto venga scaricato sulle spalle del singolo magistrato a cui si chiede un impegno spesso non esigibile anche in relazione alle condizioni complessive di lavoro.

5. Non un burocrate, ma un magistrato

Bisogna salvaguardare l'ampio margine di auto-organizzazione del lavoro del singolo magistrato quale baluardo di vera autonomia e dignità intellettuale.
A tal fine, la gestione delle udienze e, in specie, se fissare trattazioni in tutte o solo in parte di quelle tabellarmente stabilite, spetta al singolo magistrato, una volta che gli standard necessari di produttività saranno individuati.

6. Processo telematico

Il CSM deve appropriarsi di un controllo diretto ed efficace della gestione del processo telematico, sia in termini di raccolta e verifica dei dati, sia per intervenire in modo sistematico, coerente e tempestivo nella risoluzione dei molteplici problemi che ad oggi ne affliggono l'uso quotidiano, incidendo negativamente sulla qualità del lavoro del magistrato.

7. Disciplina uniforme delle ferie

È indispensabile adottare una disciplina uniforme per il godimento delle ferie negli uffici giudiziari, garantendo sempre e comunque il cd. periodo cuscinetto di almeno dieci giorni prima di agosto e nella prima decade di settembre. La disciplina deve adattarsi, poi, alla peculiarità delle funzioni del magistrato (si pensi al magistrato di sorveglianza, ai giudici addetti al riesame e ai pubblici ministeri).

8. Incarichi extragiudiziari didattici

È necessario introdurre una liberalizzazione completa degli incarichi di insegnamento dei magistrati, almeno quando l'ente conferente sia un Ente pubblico o equiparato.
Tali incarichi costituiscono una fonte preziosa di crescita professionale e intellettuale del magistrato e di formazione dell'utenza (ordini professionali, studenti universitari, iscritti alle SSPL).
Unico onere del magistrato sarà di comunicare il conferimento dell'incarico al CSM che potrà negare il nulla osta soltanto in caso di riscontro oggettivo di motivi ostativi allo svolgimento dello specifico incarico in questione (con adozione del criterio del silenzio assenso).

9. Nuovi criteri per la nomina dei direttivi e dei semi direttivi e per la Cassazione. La conferma dei dirigenti

È il dirigente, quale organizzatore dell'ufficio più che "capo", a dover essere al servizio dei magistrati, per il migliore esercizio della giurisdizione: no a direttivi che si occupano solo di ferie e di produttività. È indispensabile, l'individuazione di criteri meritocratici più stringenti di quelli attuali per limitare la discrezionalità del CSM, dietro la quale, troppo spesso, si celano logiche di appartenenza.
A tal fine, va attribuita prevalenza agli indicatori attitudinali specifici, ricorrendo a quelli generici esclusivamente nel caso in cui non possa pervenirsi ad una valutazione di prevalenza sulla base dei primi. Si deve, poi, attribuire maggior peso all'anzianità di servizio, sia pure nel rispetto della normativa primaria, per evitare che, in fase di comparazione, i profili professionali di colleghi con lunghe e positive esperienze giurisdizionali risultino ingiustamente recessivi.
La conferma dei dirigenti deve essere ancorata alla valutazione dell’effettivo contributo ad una migliore organizzazione dell'ufficio a beneficio della giurisdizione e, quindi, in primo luogo, del lavoro dei magistrati.
Per l'attribuzione delle funzioni di legittimità, per i posti all'Ufficio del Massimario o alla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo vanno valorizzati l'effettivo svolgimento delle funzioni giudiziarie e i percorsi professionali degli aspiranti.
Per l’assunzione delle funzioni di legittimità dovrà inoltre essere dato rilievo all'esercizio delle funzioni di appello.

10.  Semplificazione del procedimento di approvazione delle tabelle

Nella prospettiva di de-burocratizzare e rendere flessibili gli strumenti di organizzazione degli uffici, è necessario ripensare l'intera procedura di approvazione delle tabelle organizzative degli uffici giudiziari nel senso di una drastica semplificazione, garantendo il diritto dei singoli magistrati a formulare eventuali osservazioni.

11.  Tutela dei magistrati più giovani e di prima nomina o con prole o con problemi di salute. Benessere organizzativo

Vanno sollecitati progetti organizzativi flessibili, che limitino allo stretto necessario la presenza in ufficio e basati sulla auto-organizzazione in modo da favorire la permanenza volontaria negli uffici e limitare il turn over.
L'organizzazione dell'ufficio, oltre a perseguire obiettivi di efficacia e di produttività, deve garantire il benessere psicofisico dei magistrati e le effettive pari opportunità tra l'uomo e la donna magistrati.


12.  Procura della Repubblica: l'autonomia del sostituto

La nuova circolare del CSM sull'organizzazione degli uffici requirenti rappresenta un importante punto di partenza per valorizzare ulteriormente tutti profili di autonomia del singolo sostituto e il ruolo dei procuratori aggiunti.
Il CSM, nella prossima consiliatura, dovrà verificare con attenzione la conformità dei progetti organizzativi a tutte le nuove disposizioni finalizzate a garantire l'autonomia e l'indipendenza dei singoli sostituti.

13.  Trasferimento per incompatibilità ambientale/funzionale

È necessario che nella procedura prevista dall'art. 2, comma 2, r.d.lgs. n. 511 del 1946 sia data piena applicazione alla I. 241 del 1990 e ai suoi fondamentali principi ispiratori, in modo da assicurare in tema di guarentigie massima trasparenza procedimentale e garanzia per il magistrato.
Magistratura Indipendente è contraria ad ogni modifica sostanziale dell'art. 2 tesa ad ampliarne l'ambito di applicazione.

14.  CSM e giustizia minorile

Magistratura Indipendente ritiene indispensabile preservare l'effettività della specializzazione della giurisdizione minorile e familiare e il relativo adeguato riconoscimento in sede di conferimento degli incarichi; auspica l'ampliamento delle attuali competenze del Tribunale per i minorenni per trasformarlo in un Tribunale per la persona, i minorenni e le relazioni familiari, dinanzi al quale accentrare tutte le competenze in materia civile, penale e amministrativa riguardati le persone, i minori e le relazioni familiari.

15.  CSM e giustizia di sorveglianza

Con riferimento alla magistratura di sorveglianza, l'ampliamento delle relative competenze previsto da recenti interventi normativi e da altri in itinere impone un aumento degli organici da parte del Ministero e un impegno del CSM alla loro integrale copertura, nonché interventi sulle strutture amministrative di supporto (cancellerie e Uffici di esecuzione penale esterna).

 

I nostri candidati:

 

Loredana MICCICHE’ - Candidata Collegio di Legittimità

Antonio LEPRE - Candidato Collegio P.M.

Paola Maria BRAGGION - Candidata Collegio Giudici

Corrado CARTONI - Candidato Collegio Giudici

Paolo CRISCUOLI - Candidato Collegio Giudici

 
 
 
 
 
 

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