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martedì, 16 luglio 2024 10:38

Elezioni suppletive CSM - Presentazione Maria Tiziana Balduini

Perchè scegliere Tiziana Balduini

A Tiziana Balduini auspichiamo offrano convinto sostegno non solo i colleghi di MI-MpC ma tutti i magistrati che hanno a cuore un reale progetto di cambiamento e che si ispirano a valori di moderazione, quali che siano i gruppi associativi di appartenenza.

Per la sua storia professionale Tiziana Balduini esprime al meglio la sensibilità del magistrato esente da pregiudiziali ideologiche, competente, capace di ascoltare e aperto al confronto: il tipo di “magistrato” in cui larga parte della magistratura s’identifica, e in grado di farsi interprete di quei valori di servizio che sono connaturati a ruoli di rilievo istituzionale da esercitare sempre con onore e dignità rifuggendo da logiche di potere.

                                                                 Magistratura Indipendente

 
 

Care colleghe e cari colleghi,
sono Maria Tiziana Balduini, nata a Roma nel 1968, sposata e madre di tre meravigliosi ragazzi di 14, 19 e 23 anni.
Ho accettato volentieri la candidatura offertami dagli amici di Magistratura Indipendente e del Movimento per la Costituzione perché amo  profondamente il mio lavoro e mi sono sempre impegnata per tutelare l‘autonomia e l’indipendenza della magistratura, dell’autogoverno, della professionalità, serietà e merito.

Principi tutt’altro che scontati e affatto banali anche, e soprattutto, in un periodo in cui la emersione di condotte patologicamente ancillari e clientelari gettano nello sconforto e nel disorientamento tutti noi e minano la credibilità dell’intera magistratura.

Penso che ognuno di noi debba mettersi in discussione, contribuendo fattivamente e con coraggio affinché la Magistratura italiana possa recuperare la credibilità e la fiducia dei cittadini, operando con autorevolezza ed imparzialità necessari a svolgere i suoi delicatissimi compiti. E perché ciò sia possibile occorre recuperare e non solo predicare la più rigorosa etica nell’esercizio delle funzioni, occorre coltivare la professionalità, occorre  dimostrare terzietà assoluta, occorre essere e sembrare imparziali e indipendenti.
In tale prospettiva mi impegno a portare nel dibattito consiliare il mio punto di vista su alcuni temi che ritengo assolutamente centrali.

Punti programmatici

Flessibilità negli strumenti di organizzazione degli uffici
Ritengo debba farsi tesoro della spinta tecnologica emersa in questo periodo di cd. “Emergenza da Covid-19”, al fine di consentire a coloro che lo desiderino, e le cui funzioni lo consentano, di limitare allo stretto necessario la presenza in ufficio.
Facilitare il lavoro a coloro che abbiano i propri affetti lontani dalla sede di servizio, si trovino a svolgere attività di accudimento a figli piccoli o a genitori anziani, oltre ad incidere in maniera effettiva sul benessere organizzativo dei magistrati, consentirebbe di assicurare la permanenza volontaria negli uffici, limitando il turn over, con evidente impatto sull’efficienza degli uffici.

Dirigenza giudiziaria
L’attuale normativa secondaria, ha dimostrato nel tempo i suoi limiti. I cd. “indicatori”, e soprattutto la valutazione che alle volte se ne è fatta, non si sono mostrati sufficienti a garantire una effettiva verifica delle reali attitudini dei candidati, così come emerso dalle decisioni del Giudice  Amministrativo. Si impone, dunque, una revisione di quell’impianto, che transiti attraverso la previsione di nuovi e più precisi indicatori, con
attribuzione di punteggi specifici da assegnargli.
Sarà in particolare necessario valorizzare l’anzianità e la produttività (si potrebbe, ad esempio, pensare di attribuire un punteggio:
a) per ogni valutazione di professionalità positiva;
b) per il superamento della media statistica dell’ufficio relativamente allo smaltimento degli affari), ciò affinché tutti i magistrati siano valutati per le loro esperienze, per la qualità e quantità del lavoro effettivamente svolto, per le inclinazioni e le attitudini tecnico-giuridiche ed organizzative.

Valutazioni di professionalità
Ritengo necessario stimolare in sede consiliare un profondo ripensamento sulle modalità di “raccolta” delle informazioni riguardanti il profilo professionale dei magistrati in valutazione; informazioni che, in ogni caso, devono essere sempre contestualizzate nella realtà degli uffici giudiziari, specie riguardo alla produttività, non potendosi più accettare la sola logica “numerica”, fondata sui procedimenti evasi più che sulla qualità del
lavoro, frutto di errate scelte ideologiche che alcuni hanno portato avanti per anni. Né possono avallarsi su questo specifico tema soluzioni che risultino addirittura peggiori delle criticità, quali la partecipazione dell’avvocatura alle valutazione di professionalità nei consigli giudiziari; ipotesi rispetto alle quale non posso che esprimere contrarietà, ritenendola un vulnus all’autonomia e all’indipendenza della magistratura.
Questi sono aspetti sui quali bisogna intervenire immediatamente, perché le relative disfunzioni rappresentano il fondamento della degenerazione correntizia, ponendo il singolo nella condizione di dipendere, a vario titolo, da chi può e deve valutare eventuali criticità.

Standard di rendimento e carichi esigibili
La laboriosità costituisce, unitamente alla capacità, alla diligenza e all’impegno, uno dei quattro parametri che vengono considerati dai capi degli uffici, dai consigli giudiziari e dal CSM ai fini delle valutazioni di professionalità. La laboriosità è così definita dal capo V lett. b) della circolare: numero di procedimenti e processi definiti per ciascun anno dal magistrato in relazione alle pendenze del ruolo, ai flussi in entrata degli affari e alla complessità dei procedimenti assegnati e trattati, verificati sulla base delle statistiche e dei dati forniti dai capi degli uffici ed eventualmente dai magistrati in valutazione.
Gli standards medi devono essere sempre valutati unitamente ed alla luce sia della complessiva situazione organizzativa e strutturale degli uffici, sia del numero e della qualità degli affari trattati I carichi esigibili, sono stati introdotti dall’art. 37 della legge n. 111 del 17.7.2011 il cui titolo è “Disposizioni per l’efficienza del sistema giudiziario e la celere definizione delle controversie”. Il primo comma prevede che « I capi degli uffici giudiziari sentiti, i presidenti dei rispettivi consigli dell'ordine degli avvocati, entro il 31 gennaio di ogni anno redigono un programma per la gestione dei procedimenti civili, amministrativi e tributari pendenti. Con il programma il capo dell'ufficio giudiziario determina:
a) gli obiettivi di riduzione della durata dei procedimenti concretamente raggiungibili nell'anno in corso;
b) gli obiettivi di rendimento dell'ufficio, tenuto conto dei carichi esigibili di lavoro dei magistrati individuati dai competenti organi di autogoverno, l'ordine di priorità nella trattazione dei procedimenti pendenti, individuati secondo criteri oggettivi ed omogenei che tengano conto della durata della causa, anche con riferimento agli eventuali gradi di giudizio precedenti, nonché della natura e del valore della stessa».

Con la determinazione dei carichi sostenibili e degli standard va perseguito un obiettivo di natura quasi esclusivamente quantitativa di rilevazione della produttività di magistrati che esercitano le funzioni in realtà dimensionali paragonabili e con carichi di lavoro di partenza simili.

Profilo professionale
Sono entrata in magistratura nel 1998 ed ho sempre svolto le funzioni giudicanti.
Il mio primo incarico è stato di giudice presso il Tribunale di Aosta, un Tribunale di piccole dimensioni, laddove mi sono state affidate competenze nell’intero settore civile, in particolare per un lungo arco temporale sono stata addetta in via prevalente al settore della famiglia, occupandomi, altresì, della materia extracontrattuale, delle esecuzioni e delle controversie in materia possessoria; nonché nel settore penale dibattimentale, collegiale e monocratico e quale GIP/GUP.
Trasferita a Roma, dopo un primo periodo presso la sezione riesame, sono stata assegnata alla sezione famiglia e poi ad una delle sezioni dell’area mercato (occupandomi delle controversie in materia di leasing, mediazione, appalti, onorari dei professionisti etc.), lì ho svolto anche il compito di Referente informatico, sino al 2018.
Contestualmente, nell’anno 2009, sono stata anche assegnata al gruppo che si occupava della trattazione dei procedimenti di convalida dei decreti di allontanamento dei cittadini comunitari e della proroga dei trattenimenti di cui al D.Lvo 286/98. Nel 2014, per circa un anno, ho fatto parte della commissione esaminatrice del concorso notarile. In tale periodo ho comunque svolto attività giurisdizionale ed, in particolare, ho fissato apposite
udienze al fine della definizione delle cause di più antica iscrizione (nell’arco temporale in oggetto definendo oltre 200 procedimenti).
Dal 2015 faccio parte della Commissione tributaria provinciale di Roma.
Nell’aprile 2016 sono stata eletta componente del Consiglio Giudiziario presso la Corte d’Appello di Roma e poi anche Presidente della Commissione Flussi (commissione la cui funzione è offrire elementi conoscitivi conseguenti alla rilevazione e analisi tecnicostatistica dei carichi di lavoro, dei flussi e delle pendenze dei procedimenti e dei processi e che manifesta il proprio contributo principalmente nel procedimento per la formazione dei programmi di gestione ex art. 37 D.L. 98/2011, nonché nel procedimento di
formazione delle tabelle di organizzazione degli uffici giudiziari).
Queste esperienze mi hanno consentito di maturare competenze nel settore organizzativo-ordinamentale e soprattutto di verificare le difficoltà in cui si trovano ad operare i nostri uffici giudiziari a causa della scarsità delle dotazioni organiche e delle croniche scoperture.
Nel corso dell’intera carriera mi sono anche occupata della formazione dei magistrati in tirocinio, in qualità di collaboratore ed affidatario, nonché del tirocinio degli studenti delle Scuole di Specializzazione e degli stagisti ex art. 73 D.L. n. 69/13 e di quello dei magistrati onorari.
Nel 2018 sono poi stata nominata presidente di sezione e da tale epoca mi occupo della materia delle locazioni, settore particolarmente colpito dai riflessi della pandemia per l’enorme flusso di sopravvenienze (nell’ordine di migliaia) di procedimenti di convalida di sfratto, della necessità di assicurare la correttezza del contraddittorio con la presenza fisica dell’intimato in udienza, nel contempo garantendo il dovuto distanziamento sociale.
Con orgoglio posso dire che, con l’aiuto e la generosa disponibilità di tutti i giudici della mia sezione, è stato possibile predisporre un modulo organizzativo che ci ha consentito la ripresa delle udienze in presenza, sin dallo scorso mese di giugno, ciò in assoluta sicurezza, ed ad oggi non vi è alcun arretrato nella trattazione dei fascicoli.
Grazie per l’attenzione.
M. Tiziana Balduini

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COME SI VOTA
ELEZIONI SUPPLETIVE CSM - 11 e 12 aprile 2021

Nelle giornate dell’11 e 12 aprile 2021 si voterà per le elezioni suppletive di un componente del Consiglio superiore della magistratura nella categoria “magistrati giudicanti di merito”.

L’elettore potrà votare, esclusivamente “in presenza”, nel seggio allestito presso l’ufficio giudiziario dove presta servizio, domenica 11 aprile dalle ore 8,00 alle 20,00 e lunedì 12 aprile dalle ore 8,00 alle ore 14,00.

I magistrati di merito che prestano servizio presso la Corte di cassazione, presso la DNA e quelli fuori ruolo potranno votare presso il Tribunale di Roma, Piazzale Clodio, palazzina A, Aula 5, piano terra, Via Antonio Varisco n. 20.

 

 
 
 
 
 
 

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