Nel Plenum di oggi il Consiglio Superiore della Magistratura è giunto ad un importante traguardo, atteso da oltre sedici anni, con la fissazione degli standard di rendimento, quale strumento di verifica della laboriosità del magistrato ai fini della valutazione di professionalità.
La delibera oggi adottata, nel dare finalmente attuazione ad una norma primaria risalente addirittura al 2006, per un verso ha individuato uno standard minimo di rendimento, tendenzialmente omogeneo a livello nazionale, e, al contempo, ha inteso promuovere una cultura del lavoro del magistrato tesa al conseguimento di risultati adeguati sia quantitativamente che qualitativamente, rispetto alla crescente domanda di giustizia.
La giustizia italiana deve essere in grado di assicurare una risposta pronta ai cittadini, ma non deve sacrificare sull’altare della velocità la qualità di questa risposta.
Questa importante delibera completa l’opera di attuazione della disciplina normativa già avviata con la determinazione dei carichi esigibili, di cui va dato merito alla consigliera del gruppo di Magistratura Indipendente Maria Vittoria Marchianò, componente della settima commissione.
Si tratta di un risultato lungamente atteso, suscettibile di essere ulteriormente perfezionato dopo un previsto periodo sperimentale, frutto del lavoro della Quarta Commissione con l’ausilio dell’Ufficio statistico e, soprattutto, della determinazione dei Consiglieri del gruppo di Magistratura Indipendente Bernadette Nicotra, quale presidente della Commissione, ed Edoardo Cilenti, quale componente, che ha reso possibile raggiungere, in soli pochi mesi, questo storico traguardo a tutela delle derive iperproduttivistiche e quale volano per una giustizia più celere ed efficiente.
Il Presidente Stefano Buccini
Il Segretario generale Angelo Piraino
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