Nelle recenti elezioni per il rinnovo delle Giunte Distrettuali Magistratura Indipendente ha eletto un proprio componente nella Giunta del Distretto di Milano e due componenti in quella di Cagliari.
I rappresentanti di Magistratura Indipendente hanno formato, insieme con gli altri eletti, una Giunta Unitaria sulla base di un programma condiviso.
Un’elementare applicazione di principi di democrazia rappresentativa comporta che all’interno di una Giunta Unitaria, il sistema della rotazione delle cariche valga per tutti i gruppi rappresentati in giunta, a prescindere dal numero di voti che ciascuna lista ha ottenuto. E ciò a maggior ragione in casi, come quelli di Milano e Cagliari, che hanno visto gli altri Gruppi associativi dar vita a liste comuni attraverso apparentamenti. Addirittura a Cagliari tutti gli altri tre Gruppi si sono presentati con una lista unica, mentre a Milano Magistratura Democratica e Movimenti hanno dato vita ad una lista unica denominata Progetto Giustizia.
E’ invece avvenuto che Magistratura Indipendente, a Milano, è stata esclusa dalla rotazione per il ruolo di Presidente della Giunta, con la motivazione in sostanza che aveva ottenuto troppi pochi voti per “meritare” un periodo di Presidenza, e a Cagliari anche dall’assegnazione dell’incarico di Segretario, con l’argomentazione che le due cariche più rappresentative dovevano essere assegnate alla lista e ai Magistrati più votati.
Questa disinvolta interpretazione delle regole di democrazia non merita ulteriori commenti, perché i dati di fatto sono di per sé eloquenti.
Curioso è l’atteggiamento degli altri Gruppi che, con una logica mercantile di difficile comprensione, hanno ritenuto, ad esempio a Milano, di “compensare” il mancato riconoscimento di una Presidenza con un’attribuzione per un periodo doppio della carica di Segretario della Giunta.
Magistratura Indipendente respinge questo modo di intendere le regole di democrazia interna, segnalando che da parte sua, in nessuna occasione, mai è stato contestato il diritto di altri Gruppi – che pur avevano ottenuto un minor numero di voti – ad assumere la Presidenza di una Giunta unitaria Distrettuale.
Non intendiamo suffragare chiavi di lettura complottistiche in danno di Magistratura Indipendente, ma evidenziamo, molto responsabilmente, che questi episodi si iscrivono in una linea di scarsa attenzione al rispetto della democrazia interna agli organi della ANM, che abbiamo già denunciato anche in sede di Comitato direttivo centrale. Situazione che sottoporremo ulteriormente all’attenzione degli altri Gruppi in sede nazionale.
L’unità associativa si fonda, prima ancora di ogni altra cosa, sul riconoscimento della pari dignità di tutti i Gruppi associativi. Se questa premessa è smentita dai fatti, si impone una concreta riflessione sul senso dell’unità della ANM.
Chiediamo che le Giunte Distrettuali di Milano e Cagliari affrontino il problema per trovare una soluzione che sia rispettosa della volontà espressa da tutti quei colleghi che, nell’uno come nell’altro Distretto, hanno dato il loro sostegno alla lista e al programma di Magistratura Indipendente.
Segreteria Nazionale di M.I.