La tragedia di Cutro spacca la magistratura. Domenica il comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati ha approvato una delibera in cui “auspica che in qualsiasi circostanza venga sempre rispettato l’inderogabile obbligo di salvataggio, che è scolpito nella nostra Costituzione ancor prima che nelle convenzioni internazionali”. La delibera sottolinea anche “le criticità delle norme che disciplinano il procedimento per ottenere lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria”. Proposto da Magistratura democratica, il documento è passato con un solo voto di scarto, grazie ai voti favorevoli di Area e gran parte di Unicost. A votare in maniera compatta per il no sono stati i membri di Magistratura indipendente, la corrente più moderata delle toghe, che in un comunicato ieri è tornata a criticare quella che ritiene una presa di posizione “politica” dell’Anm.
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